Esiti del paziente nell'artrite reumatoide: Sarilumab superiore ad Adalimumab nel dolore, funzione fisica e misure di qualità di vita correlate alla salute
Da una analisi post-hoc di uno studio clinico randomizzato è emerso che la monoterapia con Sarilumab ( Kevzara ) ha mostrato maggiore efficacia sugli esiti riferiti dal paziente tra gli adulti con artrite reumatoide, rispetto alla monoterapia con Adalimumab ( Humira ).
Ad esempio, per il dolore valutato su una scala analogica visiva ( VAS ) a 100 punti, i cambiamenti medi alla settimana 24 sono stati -36.19 tra i pazienti che hanno ricevuto Sarilumab e -27.41 per quelli trattati con Adalimumab, per una differenza quadratica media tra i gruppi di -8.78 ( IC 95% da -13.66 a -3.90; P inferiore a 0.001 ).
Inoltre, la funzione fisica misurata alla scala HAQ-DI ( Health-Assessment Disability Index ) è migliorata maggiormente nel gruppo Sarilumab, con una variazione media di -0.61, rispetto a una variazione di -0.43 nel gruppo Adalimumab, per un intervallo tra differenza di gruppo di -0.18 ( IC 95% da -0.31 a -0.06; P inferiore a 0.005 ).
L'endpoint primario dello studio di fase III, noto come MONARCH, ha riscontrato benefici clinici significativamente maggiori con Sarilumab, un inibitore dell'interleuchina-6 ( IL-6 ), che con l'inibitore del fattore di necrosi tumorale ( TNF ) Adalimumab alle misurazioni standard di studi clinici come il punteggio di attività di malattia in 28 articolazioni ( Disease Activity Score in 28 joints; DAS-28 ).
Per esplorare ulteriormente gli effetti del trattamento, sono stati analizzati i risultati per più esiti riferiti dal paziente tra 369 pazienti che non erano in grado di tollerare o erano responder inadeguati al Metotrexato.
I partecipanti sono stati randomizzati a Sarilumab, 200 mg ogni 2 settimane, o ad Adalimumab, 40 mg ogni 2 settimane, per 24 settimane.
Alla settimana 16, i pazienti trattati con Adalimumab che non avevano risposto hanno avuto la possibilità di assumere settimanalmente il trattamento, mentre l'incremento della dose non era consentito nel gruppo Sarilumab.
Al basale, l'età media dei pazienti era di 52 anni e la maggior parte erano donne di razza bianca. La durata media della malattia era compresa tra 7 e 8 anni e vi era una sostanziale riduzione della funzionalità e della qualità di vita.
Alla settimana 24, le variazioni sulla componente fisica del Short Form 36 ( SF-36 ), che misura la qualità di vita correlata alla salute, erano 8.74 nel gruppo Sarilumab e 6.09 nel gruppo Adalimumab, per una differenza tra i gruppi di 2.65 ( IC 95% 1.15-4.15; P inferiore a 0.001 ).
Nella valutazione globale del paziente ( PGA; Patient Global Assessment ), le variazioni erano -33.30 e -24.82, rispettivamente, per una differenza tra gruppi di -8.48 ( IC 95%, da -13.24 a -3.72; p inferiore a 0.001 ).
Anche la rigidità mattutina ha mostrato miglioramenti maggiori con Sarilumab, con variazioni di -35.08 contro -29.29, per una differenza tra gruppi di -5.80 ( IC 95%, da -11.10 a -0.50; P inferiore a 0.05 ).
E sulla misura RAID ( RA Impact of Disease ), le variazioni erano -3.08 e -2.30, per una differenza tra gruppi di -0.78 ( IC 95%, da -1.23 a -0.32, P inferiore a 0.001 ).
I miglioramenti superiori alle minime differenze clinicamente importanti alla settimana 24 sono stati più spesso osservati con Sarilumab che con Adalimumab, come segue: HAQ-DI, 67.4% versus 54.1%, P inferiore a 0.01; punteggio componente fisico SF-36, 68.5% vs 54.1%, P inferiore a 0.005;
RAID, 43.5% vs 29.7%, P inferiore a 0.01; rigidità mattutina, 73.9% vs 62.2%, P inferiore a 0.05.
Non sono state osservate differenze significative tra Sarilumab e Adalimumab su un numero di altri risultati riferiti dal paziente, inclusa la componente mentale di Short Form 36; il numero di giorni di lavoro persi; giorni con ridotta produttività lavorativa; e giorni persi con le attività familiari, sociali o di svago.
Un numero consistente di pazienti in entrambi i gruppi di trattamento ha raggiunto valori normativi su diverse misure, tra cui le scale HAQ-DI, SF-36 e fatica.
Questi dati hanno indicato che il raggiungimento dei valori normativi è ora un obiettivo ragionevole per la terapia dell'artrite reumatoide.
Ridurre l'impatto dell'artrite reumatoide sulla vita dei pazienti è un obiettivo terapeutico importante e questi dati hanno indicato che la monoterapia con Sarilumab può portare a migliori benefici riferiti dal paziente rispetto alla monoterapia con un antireumatico modificante la malattia ( DMARD ) biologico ampiamente utilizzato come Adalimumab. ( Xagena2018 )
Fonte: Arthritis Research & Therapy, 2018
Reuma2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Effetto di Upadacitinib sulla riduzione del dolore nei pazienti con artrite psoriasica o spondilite anchilosante in fase attiva: analisi post hoc di tre studi clinici randomizzati
E' stato valutato l'effetto di Upadacitinib ( Rinvoq ) sugli esiti del dolore nei pazienti con artrite psoriasica ( PsA...
Effetto dei farmaci oppioidi versus non-oppioidi sulla funzione correlata al dolore in pazienti con dolore cronico alla schiena o dolore da osteoartrite all’anca o al ginocchio
Sono disponibili prove limitate relative agli esiti a lungo termine degli oppioidi rispetto ai farmaci non-oppioidi per il dolore cronico. Sono...
Artrite psoriasica: Secukinumab fornisce sollievo dal dolore in modo rapido e prolungato per 2 anni
Il dolore influisce in modo significativo sulla qualità di vita correlata alla salute ( HRQoL ) nei pazienti con artrite...
Associazione tra trattamenti farmacologici e controllo del dolore a lungo termine nei pazienti con osteoartrite al ginocchio
Anche se l'osteoartrite è una malattia cronica e progressiva, gli agenti farmacologici sono principalmente studiati su periodi a breve termine,...
Studio RA-BEAM: Baricitinib migliora il dolore, la rigidità delle articolazioni, l’affaticamento e la funzionalità fisica rispetto ad Adalimumab nei pazienti con artrite reumatoide
Nuove evidenze provenienti dagli studi di fase III hanno confermato l’efficacia di Baricitinib e la superiorità statisticamente significativa rispetto...
Artrite reumatoide: Baricitinib ha migliorato la qualità di vita associata alla salute, la fatica, il dolore e la durata della rigidità articolare al mattino dopo fallimento della terapia con farmaci biologici
Rispetto al placebo, il trattamento con Baricitinib ai dosaggi di 2 mg o di 4 mg, per os, ha prodotto...
Efficacia di Clorochina e risposta delle citochine infiammatorie nei pazienti con dolore muscoloscheletrico persistente precoce e artrite in seguito a infezione da virus Chikungunya
E’ stata valutata l’efficacia della Clorochina, rispetto a Meloxicam ( Mobic ), nel trattamento del dolore muscolo-scheletrico precoce e dell’artrite...
Neuromodulatori per la gestione del dolore nella artrite reumatoide
La gestione del dolore è una priorità per i pazienti con artrite reumatoide. Nonostante carenze di dati derivati dalla ricerca,...
Gestione del dolore nella artrite infiammatoria e comorbilità gastrointestinali o epatiche
Anche con il trattamento ottimale con farmaci che modificano la malattia ( DMARD ) e con un buon controllo della...